WIN WIN. Io vinco, tu vinci. È un termine anglosassone che viene utilizzato con sempre maggior frequenza per indicare una strategia in cui tutti gli attori in campo traggono benefici da una data situazione. Questo modus operandi potrebbe calzare a pennello alla storia che stiamo per raccontarti, perché parte da una famiglia di imprenditori al passo con i tempi, che decide di essere concretamente al fianco delle proprie lavoratrici attivando flessibilità oraria e altri interventi di welfare aziendale. Una storia, insomma, che risponde benissimo al concetto di WIN WIN. Vinciamo tutti.
Ma per andare con ordine, dobbiamo partire dal 1984 e fare un salto a Tolentino, in provincia di Macerata. A dar voce al racconto è Cinzia Fefè, seconda generazione alla guida del Gruppo Fefè assieme al fratello Massimiliano e al marito, Renzo.
Si parte da un’intuizione e si arriva ad un’altra
La ditta di famiglia nasce proprio in quel 1984, nell’entroterra maceratese. “Mio padre Ennio, allora, viaggiando in giro per l’Italia, aveva notato che specialmente al nord erano molto attive imprese di pulizie industriali. Nel nostro territorio non era un’attività per niente diffusa, così decise di avviare un lavoro in questo ramo”.
Figurarsi negli anni Ottanta, un uomo che si mette a fare le pulizie!
Ma l’intuizione imprenditoriale è giusta e la ditta cresce subito, allargandosi nel numero dei soci e ampliando la portata d’intervento. Giardinaggio, poi imbottiture tessili per vetture e cuscini d’arredo. Servizi per le industrie locali, insomma. Nel mentre, anche i figli di Ennio crescono e iniziano a lavorare in azienda.
Cinzia si affaccia nel Gruppo nel 1992 e oggi a capo del settore dedicato alle pulizie industriali. La ditta cresce ulteriormente, arrivando oggi a una novantina di dipendenti, soprattutto donne. Qui, matura nella famiglia l’idea di rendere sempre più concreto un solido welfare aziendale.
Dall’asilo aziendale alla flessibilità oraria: “Perché una donna dovrebbe rinunciare al lavoro?”
Cinzia, parliamo intanto dell’asilo aziendale. Un’iniziativa che avevate attivato in un momento terribile per le Marche e che è proseguito per diverso tempo.
Il nostro territorio è stato fortemente colpito dal sisma del 2016 e abbiamo voluto creare un servizio interno capace di dare serenità alle nostre collaboratrici. Avendo stanze grandi e uffici adeguati. Conoscevo due insegnanti e le abbiamo assunte in azienda per stare al fianco dei bimbi delle lavoratrici, in un momento davvero delicato per tutti. Siamo andati avanti i primi tre mesi dell’emergenza, quando la situazione era ancora più tragica, poi abbiamo prolungato il servizio per diverso tempo, visto che ci siamo accorti che i bambini venivano volentieri a fare i compiti nel pomeriggio e le mamme erano più serene. In un periodo del genere, sapere che i propri figli sono al sicuro, che sono protetti e al tuo fianco mentre stai lavorando, ti permette di vivere con più tranquillità la vita e le mansioni che sta portando avanti in azienda.
Il Gruppo Fefè ha poi attivato la flessibilità oraria…
Le nostre collaboratrici sono principalmente donne e, d’accordo con mio fratello e mio marito, abbiamo scelto di proporre un orario continuato dalle ore 8 alle 16.20 in diversi rami d’azienda, per conciliare bene la vita con lavoro. Questa formula permette ad ognuno di potersi organizzare al meglio: per una donna, poi, è davvero utile avere momenti per sé stessa oltre che da dedicare alla famiglia e alla crescita dei figli. Sono mamma e capisco quanto non sia facile riuscire a conciliare tutto. Per quanto riguarda il ramo delle pulizie, non potendo fare orario continuato perché si opera principalmente quando le aziende sono chiuse, ci siamo organizzati con turni il più possibile utili a dare spazio alle persone. Le donne sono sempre troppo penalizzate e non è giusto che debbano scegliere se poter lavorare o potersi dedicare ai figli. Il lavoro è anche una gratificazione personale: perché doverci rinunciare?
Certo. E non dimentichiamoci che questa operazione è… WIN WIN.
Se la vita è più “leggera” e siamo gratificate è normale che riusciamo a dare il nostro meglio anche al lavoro. Notiamo, infatti, meno assenteismo e più efficienza, oltre alla giusta serenità nell’ambiente di lavoro che fa bene a tutti, noi compresi.
Cosa suggeriresti ai tuoi colleghi imprenditori?
Collaboratrici e collaboratori sono risorse umane e hanno bisogno di sentirsi parte dell’impresa. Non deve essere sempre e solo tutta una questione di profitto in senso “stretto”. Anzi, se ci mettiamo su di un piano comune e ci veniamo incontro, remeremo tutti verso la stessa direzione.
Anche tu puoi attivarti nella conciliazione vita-lavoro. E vinciamo tutti
Proprio nei giorni scorsi, in occasione della Giornata internazionale dei Diritti delle Donne, ti avevamo presentato uno spunto sulle possibilità che si sono attivate nelle Marche per avviare concrete azioni di conciliazione vita-lavoro.
Te ne abbiamo parlato qui.