Il lavoro ben fatto, che cos’è, come si fa e perché può cambiare il mondo– a cura di Vincenzo Moretti e di suo figlio Luca – è un libro che ha lo scopo di spingere le persone a seguire i propri desideri e lavorare nel campo che si ama. Che si voglia diventare un panettiere, un sarto o altro, nel contesto del libro emerge l’impegno che deve necessariamente celarsi dietro ogni impresa. Il libro è pieno di esempi e citazioni, per far sì che i lettori possano comprendere al meglio le intenzioni degli autori.

Nonostante l’argomento del lavoro sia discusso frequentemente, è importante sottolineare che come abbraccia qualsiasi tipo di attività, incluso lo studio o la preparazione dei pasti.

Partiamo dalla storia passata di uno degli autori, Vincenzo che ha avuto modo di scrivere del rapporto con suo padre, Pasquale, per poi giungere alle prime conclusioni.

Siamo nei primi del ‘900, Vincenzo proviene da una famiglia del Sud Italia. Suo padre si è sempre sacrificato con l’aspirazione di mandarlo all’Università a studiare Ingegneria. Dal momento della presa di consapevolezza di non voler frequentare quella facoltà e della discussione con un amico riguardo la sua mancanza di motivazione a lavoro, Vincenzo Moretti inizia a sviluppare la sua teoria.

Una teoria riassunta attraverso tre punti chiave:

  • L’importanza di eseguire con precisione qualsiasi compito assegnato;
  • una vita priva di occupazione è priva di significato;
  • infine, l’importanza per l’Italia di comprendere che il lavoro ben fatto costituisce un valore e un diritto, rendendo così il futuro del Paese più promettente.

Nel libro viene ribadito che uno dei motivi per svolgere bene il lavoro è la gratificazione personale, simile alla soddisfazione che si prova nel compiere con successo un’attività.

Il testo invita anche a non dimenticare i valori tradizionali, come l’importanza di narrare storie e di ascoltare chi le narra, sia durante gli incontri familiari che nella lettura di opere epiche come quelle di Omero. Si sottolinea come senza queste narrazioni non sapremmo nulla di Ulisse.

Inoltre, nel testo si arriva a redigere il Manifesto del lavoro ben fatto, composto da 52 articoli, tra cui il 51 che raccoglie le ambiziose intenzioni degli autori e che recita: «Siamo quelli del lavoro ben fatto e vogliamo cambiare il mondo».

Proprio Vicenzo Moretti sarà ospite di Confartigianato Macerata – Ascoli Piceno – Fermo il prossimo 12 dicembre, per parlare del suo libro e non solo. La mattina si terrà un workshop di 3 ore con il gruppo dirigente (circa 25-26 persone); il pomeriggio ci sarà uno speech di 50 minuti per circa 200 persone, come spiegato dallo stesso autore sul Sole24ore, che sta lavorando all’organizzazione insieme ai vertici della Confartigianato locale.