Scopri perché un attestato di qualifica professionale può arricchire il tuo curriculum e la tua vita lavorativa
«Nel mondo contemporaneo è necessario poter avere la possibilità di sviluppare e usare le proprie competenze quando si passa da un lavoro all’altro, si cambia tipo di attività o si prosegue la formazione. Il quadro europeo delle qualifiche (EQF) è un elemento fondamentale della cooperazione intesa a favorire la comprensione e il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche di chi si sposta per lavoro o per studio all’interno del proprio paese o all’estero». A parlare così è Marianne Thyssen Commissaria per l’occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori.
Per lei: «Grazie all’EQF, i datori di lavoro possono comparare più agevolmente le qualifiche straniere con quelle nazionali e comprendere meglio le competenze possedute dai candidati. L’EQF aiuta le persone a mettere a frutto il loro talento, favorendo l’accesso ad ulteriori percorsi di apprendimento e promuovendo una migliore corrispondenza tra la domanda e l’offerta di competenze nel mercato del lavoro».
Secondo la definizione contenuta nell’EQF (Quadro europeo delle qualifiche), «per qualifica professionale si intende il risultato formale di un processo di valutazione e convalida, acquisito quando un’autorità competente stabilisce che una persona ha conseguito determinati risultati di apprendimento rispetto a standard predefiniti».
Nella pratica l’attestato che si ottiene è un documento con il quale l’Ente che offre il servizio di formazione professionale (ovvero la Regione di residenza) certifica le competenze e conoscenze professionali acquisite dallo studente.
Per professioni normate come l’estetista o il parrucchiere, con due anni di corso si può lavorare come dipendenti e solo frequentando un ulteriore anno (la cosiddetta specializzazione) si può aprire un proprio negozio ed esercitare come autonomi.
Enti di Formazione accreditati e autorizzati dalle Regioni lo rilasciano dopo il superamento di un esame di formalizzazione e certificazione delle competenze, che solitamente avviene alla fine del percorso formativo.
E in Europa?
I sistemi europei di istruzione e formazione sono eterogenei e rispecchiano le tradizioni nazionali. Per questo è difficile valutare ciò che una persona – in possesso di una qualifica conseguita in un altro Paese – conosca, comprenda e sia in grado di realizzare in un contesto di lavoro o di apprendimento.
Il valore non ne è necessariamente compreso altrove, il che può compromettere la fiducia rispetto alla qualità e al contenuto.
Lo stesso vale per le qualifiche rilasciate al di fuori del sistema formale di istruzione e formazione e rilasciate da organismi e organizzazioni internazionali. Questo può influire negativamente su diversi aspetti:
- sullo sviluppo professionale,
- sull’accesso alle opportunità di lavoro,
- sulla partecipazione a ulteriori percorsi apprendimento.
Tutto ciò creando barriere alla mobilità nell’UE, a livello sia nazionale sia transfrontaliero.
L’EQF è un quadro di riferimento comune che facilita la comparazione tra qualifiche conseguite in diversi paesi incoraggiando l’uso dei risultati di apprendimento per la descrizione delle stesse, allo scopo di renderle più trasparenti e più facili da capire.
In questo modo, l’EQF sostiene la mobilità transfrontaliera di studenti e lavoratori, promuovendo l’apprendimento permanente e lo sviluppo professionale in tutta Europa.
Ne consegue che l’attestato di qualifica professionale ha piena validità legale non solo nella Regione in cui è stato conseguito, ma anche su tutto il territorio nazionale e nei Paesi esteri facenti parte dell’Unione Europea, attribuendo così alla qualifica una maggiore validità.
A cosa serve un attestato di qualifica?
Le finalità sono molteplici.
Le qualifiche infatti:
- indicano ai datori di lavoro ciò che una persona dovrebbe conoscere, essere in grado di realizzare e comprendere (risultati dell’apprendimento);
- possono essere necessarie per accedere a determinate professioni;
- consentono alle autorità e agli enti e alle istituzioni dell’istruzione e della formazione di determinare il livello e il contenuto dell’apprendimento conseguito;
- sono importanti a livello individuale, in quanto sono l’espressione della realizzazione personale;
- svolgono un ruolo significativo nel migliorare l’occupabilità;
- agevolano la mobilità e facilitano l’accesso a ulteriori livelli di istruzione;
- sono utili nei concorsi pubblici: quando c’è una graduatoria basata sul punteggio, dove questo varia a seconda della qualifica posseduta e dell’ente che indice il bando.
Possiamo notare come un attestato di qualifica professionale abbia un valore tangibile riconosciuto dal mondo del lavoro.
Differenza tra corsi di formazione e di formazione professionale
I corsi di formazione non professionali prevedono che al termine del corso venga rilasciato un attestato di frequenza, mentre quando parliamo di formazione professionale è previsto il rilascio di una qualifica professionale. Con questo ultimo termine si intende il raggiungimento, da parte dell’allievo, di un determinato standard di conoscenze, competenze e abilità richieste per lo svolgimento di una certa professione.
La differenza tra un attestato di frequenza e una qualifica professionale è fondamentale: il primo non è valido nell’ambito lavorativo, mentre il secondo ha valore legale.