Il maestro in cattedra e l’apprendista sul banco.
È un classico schema formativo cui siamo abituati a confrontarci dalle scuole elementari, un processo che, sebbene virtuoso e utile per la crescita personale, può esaurire molto presto la sua carica propositiva, con l’aumentare delle skills dell’apprendista stesso.
Stesso discorso viene fatto in ufficio nel rapporto tra colleghi “anziani” e “giovani”, laddove una divisione piramidale delle competenze in certe situazioni è limitate e diventa un cliché di apprendimento che snatura il senso stesso del confronto.
Negli ultimi tempi si sta facendo sempre più strada un’altra via, dove i ruoli si invertono per superare i limiti di una formazione unidirezionale. Come?
Portando l’apprendista in cattedra e il maestro sul banco!
Questo processo si definisce Reverse Mentoring.
Il Reverse Mentoring: quando le parti si invertono
Contrariamente alle apparenze, il concetto dietro questo termine e molto semplice ed è sintetizzabile in una sorta di inversione dei ruoli rispetto al tradizionale mentoring, che vede per la maggior parte dei casi un mentore (cioè, una persona più esperta) che guida un giovane allievo o collega (considerato meno competente nella data disciplina del mentore).
Nel Reverse Mentoring le parti si invertono: sono i giovani collaboratori che, essendo spesso più a loro agio nell’utilizzo delle nuove tecnologie e tendenze, diventano mentori dei dipendenti più anziani.
Perché è così utile fare Reverse Mentoring?
Le aziende, in questi tempi di mutamenti rapidi, necessitano di uno strumento agile e prezioso per:
- Migliorare le competenze digitali. I dipendenti più anziani hanno bisogno di acquisire quelle competenze digitali che oggi sono indispensabili e imprescindibili per affrontare le sfide aperte di ogni business.
- Aumentare l’innovazione. Le giovani generazioni sono una fucina di idee e responsabilizzarli stimola la loro creatività, a vantaggio dell’azienda stessa.
- Ridurre il divario generazionale. Il Reverse Mentoring favorisce la comprensione reciproca tra le diverse fasce d’età, creando un team più coeso e collaborativo.
- Migliorare l’ambiente lavorativo. Il Reverse Mentoring valorizza le giovani risorse umane, coinvolgendole nel processo decisionale, e qualifica i collaboratori più esperti, dando loro nuove chiavi di comprensione.
Reverse Mentoring, quattro pro…
I benefici del Reverse Mentoring sono presto detti:
- Maggiore produttività. Quando aumentano le competenze acquisite, i dipendenti sono più efficienti e possono cimentarsi in nuove sfide.
- Più gratificazione. Se i giovani talenti sono valorizzati, saranno meno interessati a lasciare l’azienda.
- Ambiente più “sano”. Promuovendo una cultura aziendale positiva, in ufficio si respirerà un’aria diversa, inclusiva e aperta.
- Maggiore competitività. Il Reverse Mentoring stimola la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Il proprio team sarà quindi più incline a seguire le mutazioni dei mercati.
… e due sfide all’orizzonte (facilmente superabili)
- Resistenza al cambiamento. Non tutti i dipendenti, spece quelli più anziani, sono propensi ad accettare aiuto da un collega giovane. È quindi fondamentale spiegare loro quali sono i benefici del Reverse Mentoring.
- Mancanza di tempo. Per fare formazione, sia il dipendente anziano che quello giovane devono investire il proprio tempo nel Reverse Mentoring. Anche questo ostacolo può essere facilmente superato creando un programma di apprendimento flessibile, che si adatta perfettamente alle esigenze dei partecipanti.
MENT, il Reverse Mentoring si fa tra gli artigiani europei
Seguendo questo rivoluzionario processo, è nato MENT, un progetto innovativo Erasmus+ che mira a potenziare la trasformazione digitale e a promuovere l’apprendimento permanente nel settore dell’artigianato europeo attraverso la metodologia del Reverse Mentoring.
Vede coinvolti tre partner: Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, la startup The Way e Akmi international, società greca che si occupa proprio di progetti europei.
Il MENT ruoterà proprio attorno al concetto di Reverse Mentoring. Come?