Al NineBar di Ascoli Piceno, le lezioni di Damiano Boschi grazie ai fondi FART.

Parlantina, velocità nel servizio, preparare un buon cappuccino o un buon drink: probabilmente sono le prime cose che vengono in mente quando si pensa a un barista capace: ma se non bastasse? Per questo esistono figure come quella di Damiano Boschi di Coffee Hero che, tra le varie proposte dell’Academy, si occupa della formazione nell’ambito della caffetteria, bartending e della gestione della sala.  Boschi tiene le lezioni direttamente all’interno delle attività.

«È un po’ una novità rispetto alle classiche lezioni in aula. Lì hai attrezzature, perfette, nuove, ma isoli il corsista che di solito lavora con altre attrezzature. Inoltre, realizzo un tipo di formazione personalizzata. Modulo le attività in maniera tale da soddisfare le esigenze di chi ho davanti».

Damiano Boschi

Damiano Boschi

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I Fondi FART e il corso per il NineBar

Anche il percorso più recente pensato da Damiano Boschi per Imprendere è stato realizzato su misura. Tra fine novembre e l’inizio di dicembre, grazie ai fondi FART legati alla linea Just in time (JIT), a usufruire della formazione finanziata, è stato il NineBar all’interno del Centro Commerciale Città delle Stelle ad Ascoli Piceno. Diversi bar hanno già usufruito di questo tipo di formazione, ma i fondi interprofessionali sono aperti a tutte le tipologie di aziende iscritte a Fondartigianato.

«Si tratta di un bar che si trova all’interno di un centro commerciale e dove è possibile anche pranzare. Rispetto al periodo pre-pandemico, i dipendenti sentivano di essere più in difficoltà nella vendita.  Analizzata la situazione, è emerso come ci fosse una certa stagnazione nella motivazione. Ho ripreso in mano, quindi, tutto ciò che è nell’ambito della caffetteria, cercando di dargli una veste nuova, partendo dalla definizione di una linea di lavoro, che tendenzialmente non viene mai seguita nei bar.»

Un esempio?

«Il barista arriva, si mette lì, la macchina è già accesa e inizia a erogare il caffè. Viene chiesto un caffè con la panna. Panico assoluto, perché la panna non è vicina e non ha l’opportunità di andarla a prendere in tempi decenti. In una pizzeria, per esempio, il cuoco arriva, prepara una linea, in base al menù. Tutto è ben diviso: carciofini, funghi ecc… Salvo che per la sera, dove anche il barman da qualche anno segue questo metodo, ma nella caffetteria, nella parte mattutina, non si segue ancora una linea.»

Come struttura i corsi?

«Generalmente c’è una prima fase di osservazione di circa due ore, in cui guardo da fuori. Poi c’è una fase pratica, in cui si fanno esercitazioni, in cui si iniziano a vedere le prime difficoltà. Senza preavviso, vengono fuori tutte. In seguito, lavoro per ristrutturare tutto l’ambito lavorativo. Non ho a che fare con neofiti, ma inizialmente si trovano un pochino spaesati, perché comunque sono sempre una figura esterna che invade i loro spazi lavorativi e personali, che quindi disorienta. Questo con me che tengo un corso, figuriamoci una richiesta inaspettata da parte di un cliente. A volte si dà per scontato che al bar le persone chiedano sempre le stesse cose e che il cliente debba parlare per primo, quando in realtà la ristorazione è cambiata negli anni. Tutti hanno un menù e una propria filosofia e vale anche nella caffetteria: quindi, è consigliato, per esempio, manifestare la propria offerta. A volte si dà per scontato ciò che vuole il cliente: anche quello abituale può voler cambiare quel giorno e soprattutto s’instaura un dialogo.»

Un esempio di esercitazione svolta al Ninebar?

«Un ordine di dieci persone che arrivano all’improvviso e che non ho mai visto: ho fatto altrettante ordinazioni tutte diverse: un espresso, un caffè macchiato, un cappuccino di soia e così via. Si tratta di quella cosa che può non capitare mai, ma se succede devi essere pronto.»

A quali argomenti si sono mostrati più interessati i corsisti?

«Sicuramente alla parte riguardante alle estrazioni filtro e ai drink. La preparazione di questi ultimi di solito appassiona molto di più perché il target dei baristi è tendenzialmente giovane.»

Quali competenze hanno acquisito durante le lezioni?

«Una maggiore consapevolezza del loro lavoro, della professionalità che devono avere e mostrare alla clientela. Da una maggiore pratica, viene anche una maggiore sicurezza di sé.»

Ha avuto modo di risentire i titolari?

«Sì. Successivamente al termine del corso di formazione, dopo un po’ torno per vedere com’è andata. Inoltre, a breve dovrò fare una riunione con loro perché lascio sempre una mini relazione finale su ciò che ho visto osservando da fuori.»

Sulla scia di questo progetto pensato per il NineBar, ogni settimana è possibile presentare un nuovo progetto. «Generalmente in un mese si riesce a espletare tutte le procedure per l’attivazione del corso» fa notare Marina Miliozzi, responsabile Fondartigianato per Imprendere. Trovi tutti i requisiti e dettagli nell’articolo dedicato alla linea Just in Time o contattando lo 0733/366885 o, ancora, scrivendo a m.miliozzi@confartigianato.org .