Oltre le mimose, oltre la festa in senso lato, la giornata internazionale dell’8 marzo è un’occasione per riflettere sullo stato dei diritti delle donne, per prendere coscienza delle opportunità e per costruire una vera e concreta parità di genere.

Perché al momento, i numeri non sono ancora dalla nostra parte.

L’imprenditoria femminile, nelle Marche, ha subìto un brusco stop a causa del Covid-19.

Se prendiamo infatti il numero delle imprese femminili attive nella nostra regione, cioè 31.957, queste hanno visto in un anno un calo del 4,1%, con la percentuale che sale al 5,4% se torniamo indietro al 2019. Nel rapporto oggi/pre-pandemia quella delle Marche è la peggiore performance in Italia.

Va leggermente meglio per l’imprenditoria femminile artigiana, con una bilancia che è sotto di 4,7 punti se confrontata con il prima del Covid.

Da dove ripartire?

Sicuramente dal dato delle imprese femminili giovanili, che nelle Marche hanno ancora margini di crescita, se consideriamo che su tre giovani imprenditori una sola è donna: per fare questo, però, è indispensabile incentivare la conciliazione vita-lavoro e adottare politiche di welfare che portino verso la piena parità di genere.

Su questo fronte, bisogna saper cogliere le opportunità.

La conciliazione vita-lavoro parte dai piani family friendly

Un importante stimolo ci è arrivato recentemente dalla Regione Marche, che sta proponendo i piani family friendly.

Nell’Avviso pubblico, presentato a Palazzo Raffello a fine gennaio scorso, l’Ente ha messo sul piatto due milioni di euro per progetti capaci di offrire occasioni per la conciliazione vita-lavoro: nei piani, le lavoratrici con figli minori e/o con familiari non autosufficienti potranno usufruire di importanti strumenti. Il percorso si articola su tre direttrici:

  • Sostegno alla flessibilità degli orari di lavoro attraverso la sperimentazione di modalità di lavoro (telelavoro o smart working);
  • Sostegno alle attività di servizi educativi per l’infanzia;
  • Attivazione di servizi proposti nell’ambito di attività estive e pre-post scuola per figli in età scolare;

 

Sono due, infine, le finestre per presentare la domanda (tramite sistema informatico), entrambe finanziate con un milione di euro: la prima è già attiva e scadrà il 30 aprile 2024, la seconda sarà avviata il 13 gennaio 2025 e si chiuderà il 31 marzo 2025.

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